martedì 6 settembre 2016

ORACOLO DEL CALENDARIO DELLE 13 LUNE DEL 07.09.2016 - VENTO BIANCO LUNARE, KIN 2 - GIORNO DUE DELL'ONDA DEL DRAGO ROSSO



Ed ecco qua il Vento Bianco che porta lo Spirito sulla Terra e benedice le Quattro Direzioni (Est. Nord, Ovest e Sud) da cui il nostro Mondo prende Origine. Il Drago Rosso nutre tutti ed il Vento Bianco raffinando l'energia di nutrimento, la espande ovunque per renderla accessibile a quanti più esseri viventi possibile.
Il Vento Bianco è il secondo Glifo della lista dei 20.
Il Tono Lunare è il secondo Tono della lista dei 13.
Il Vento Bianco che risuona al Tono Lunare trasporta la Voce del Cielo sulla Terra e sussurra alle orecchie di chi voglia ascoltarlo il segreto della Vita.
Il suo Archetipo Galattico è l'Alta Sacerdotessa - la conoscenza che viene trasmessa oralmente come avveniva in antichità. La conoscenza che nasce dalla saggezza e che serve agli umani per costruire un mondo che si basi sul rispetto della Vita.

AUTORE JOSE' ARGUELLES (lawoftime.org)

Il Drago Rosso ha dato inizio al nuovo corso del Modulo Armonico attraverso il Portale di Attivazione Galattica che ci conduce dentro il primo sentiero del Ricordo. La sua forza è diventata la nostra, la sua Essenza ci ha riconnesso con la nostra e ci siamo allineati con la Presenza antica e saggia che risiede in noi. Oggi il Vento Bianco plasma i nostri corpi sottili in base alla Matrice del Modulo Armonico, lavorando su ciò che è impresso sul DNA per attivare la conoscenza innata che custodiamo e che ci portiamo dalle altre dimensioni. Scendiamo nella dualità, simboleggiata dal Tono Lunare, il Due, quando l'Unità si sdoppia per dare vita ad un dialogo, ad una polarità che è confronto e spettro di intensità. E' necessario diventare consapevoli che la dualità è solamente una modalità interpretativa di questo tipo di mondo, senza identificarsi nella separazione, altrimenti andiamo contro la nostra vera natura di esseri androgini, unitari, completi, come eravamo prima di scendere qui. Arrivando qui abbiamo scelto di portare fuori una parte che invece è integrante quando non possediamo un corpo e la solitudine deriva da questo stato di oblio. Arguelles lo spiega molto bene nel suo Arcturus Probe. Ora è tempo di ritrovare la memoria, di ricordarsi che la solitudine può derivare dall'illusione che la felicità sia solo là fuori, nascosta da qualche parte, ma chissà perché non la troviamo mai? La felicità, o meglio la gioia, è nel risentirsi integri, compatti. Da lì deriva una forza sconosciuta, che ci permette di sperimentare la sincronicità di essere nel posto giusto al momento giusto. Tutto questo lo possiamo trovare tra le pieghe della giornata di oggi. State sintonizzati sulla Voce dello Spirito ed Esso canterà per voi ricordandovi chi siete.
Stefania Gyan Salila

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